Si è concluso il primo incontro con l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) attorno al quale si sono raccolti i nodi territoriali riuniti nel progetto “PFP, Progetti Formativi Personalizzati con Budget Educativi”: un Progetto selezionato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, all’interno del “Bando Adolescenza.

Capofila del “PFP con Budget Educativi” – conta 48 partner su 9 regioni e 11 province italiane coinvolte ed è destinato a circa 100 classi per un totale di 2000 adolescenti – è la “ResInt, Rete dell’Economia Sociale Internazionale, fondata da Angelo Righetti ed oggi presieduta da Angelo Moretti che è anche il Presidente della Rete di Economia civile “Sale della Terra”. 

Nonostante le difficoltà indotte dalla situazione attuale, a fare da ponte tra gli interventi susseguitisi nella mattina di mercoledì 20 maggio sulla piattaforma Zoom trasmessa in live streaming su tutte le piattaforme dei soggetti coinvolti, è stata la coesione dei partner di progetto attorno a quelli che oggi appaiono come strumenti indispensabili per una riqualificazione degli spazi formativi: inclusione sociale, reciprocità, didattica, territorialità diffusa e partecipata dei servizi.

A partire dal discorso introduttivo del direttore generale INAPP, Santo Darko Grillo, che ha sottolineato l’elemento di continuità tra le attività dell’Istituto e la natura del progetto PFP “Abbiamo da sempre affrontato queste tematiche che sono collegate all’infanzia, all’adolescenza cioè azioni di ricerca che sono comunque collegate ai temi più ampi dell’inclusione sociale della lotta alla povertà e all’orientamento, che sembrano essere differenti ma sono l’insieme di un disegno che dovrebbe consentire di migliorare il contesto nel suo tessuto sia economico che sociale: tra questi il progetto PFP si pone come prospettiva di continuità”. 

È seguito poi l’intervento di Angelo Righetti, direttore scientifico del progetto, che ha messo in evidenza la rilevanza della funzione di una prospettiva valutativa a cui in questo contesto è stata attribuita una valenza diversa, innovativa: “la valutazione della presenza effettivamente umana prima di tutto all’interno di un mestiere di cura è indispensabile. […] Questo ci consente di mettere in evidenza come in questo progetto abbiamo immaginato che il lavoro come oggetto può essere appreso come affetto, come interesse, come visione del mondo. Abbiamo immaginato che il rapporto fra questi ragazzi, a partire da quelli più in difficoltà, dovesse passare da un rapporto con il proprio territorio e con la bellezza degli oggetti.” 

A seguire, Anna Grimaldi ha ribadito la centralità di un interesse dell’Istituto nei confronti di un progetto innovativo quale quello dei PFP sostenendo che “il nostro ruolo deve essere quello di facilitare le sperimentazioni. Dobbiamo facilitare il passaggio da una sperimentazione a un vero servizio è il servizio se dev’essere un servizio sistemico non può che basarsi su una collaborazione orizzontale di enti con competenze diverse che devono interagire tra di loro per fare il bene sociale.”

A questo proposito lo stesso Angelo Moretti, coordinatore del progetto, ha messo in evidenza la continuità tra innovatività del progetto, funzione indispensabile di un percorso valutativo che lo attraversi e necessità di dare vita, attraverso il progetto, a un vero e proprio servizio mettendo l’accento sulla densità dell’esperienza per i soggetti coinvolti “sarà molto importante analizzare l’ambito delle competenze socio emotive per la valutazione di ciò che accade durante il progetto con ragazzi che faranno percorsi formativi personalizzati in cui esisterà finalmente una grande porosità tra scuole territorio e famiglie, in cui il ragazzo potrà dire “io partecipo ad un’attività del mio territorio ma lo faccio sentendo che la scuola e il territorio sono un tutt’uno”

Paolo Raciti a in seguito ribadito la struttura del dispositivo interpretativo che verrà utilizzato per leggere il percorso che coinvolgerà ragazzi, istituzioni e territorio“Nel progetto noi utilizzeremo l’ambito della competenza e utilizzeremo prevalentemente strumenti psico metrici perché ciò che ci interessa è poter osservare il costrutto socio emotivo al centro dell’azione valutativa e il suo rafforzamento. Cosa sono in definitiva quindi le competenze socioemotive? Si è abituati spesso a semplificare o a definire l’articolazione dei saperi di un individuo nella sua articolazione tra sapere e saper fare sapere ma in verità l’articolazione delle competenze non esaurisce il sistema di saperi di un individuo. A questi saperi si aggiunge una rete di saperi emotivi fantastici cioè basati sull’uso della fantasia percettivi cioè saperi prodotti attraverso l’esercizio di emozioni l’esercizio di fantasie e l’esercizio percettivo.” Ad integrare ulteriormente il contributo di Raciti, è stata Paloma Vivaldi, che ha teso ad approfondire l’importanza del ruolo delle funzioni emotive come spazio di attivazione delle capacità dei ragazzi e delle ragazze: “Resilienza, autostima, empatia, doping, regolazione emotiva e benessere emotivo sono i contrappunti più in linea e più coerenti con gli obiettivi di rafforzamento e di empowerment dei ragazzi beneficiari del progetto e soprattutto anche perché

costituiscono la base per lo sviluppo di altre macro competenze come per esempio la socialità la gestione dei conflitti la capacità di comunicare in maniera accesa la capacità di sviluppare dei progetti di vita. Quindi sono i mattoncini sulla base delle quali poi si costruiscono altri tipi di competenze.” A seguire Antonietta Maiorano ha messo un accento ulteriore sulla funzione dell’azione valutativa: “L’obiettivo è quello di valutare il rafforzamento del sistema di competenze socio relazionate sia con le attese di miglioramento delle competenze sociali sia degli esiti scolastici dei ragazzi che beneficeranno di questi budget educativi.”

Antonio Damasco, ha potuto raccogliere i fili delle riflessioni sviluppate e contestualizzarle nelle azioni che stanno già mettendo in pratica nel nodo di Torino, dove sono state coinvolte 5 scuole nel tentativo di leggere, nel corso dell’emergenza Covid, quanti sono i ragazzi e le ragazze “scomparsi” dal radar della formazione, evidenziando la funzione indispensabile che rivestono processi formativi e spazi d’incontro: “dobbiamo ricreare il villaggio, uno spazio condiviso e cogestito che vada in soccorso di quei contesti familiari che, per diverse ragioni, non riescono ad assolvere a quanto viene loro chiesto, soprattutto in un momento difficile come questo. Non perché non tutti i genitori non siano disponibili o non siano capaci ma magari in quel momento non sono in grado di costruire una relazione sana con un bambino soprattutto se hanno perso il lavoro.” Decisivo a chiusura della parte espositiva dell’incontro, è stato l’intervento della Preside Marcella Longhi “la povertà educativa è trasversale: c’è povertà educativa nelle famiglie dell’istituto professionale ma anche nelle famiglie del miglior liceo. È dunque necessario sviluppare quante più attività per permeare questa povertà. Tra questi, è molto importante per noi aver aggiunto a un percorso già in atto anche il progetto PFP. Siamo riusciti a integrare queste cose valorizzando gli aspetti che la scuola dell’interrogazione dei contenuti non fa venir fuori e che fa allontanare i ragazzi dalla scuola e che abbiamo cercato di elaborare una contaminazione positiva.”

La ricchezza dell’incontro è stata esponenziale rispetto a quanto qui riportato come una sintesi cronologica degli interventi. Vi invitiamo pertanto a immergervi nella visione integrale dell’appuntamento che trovate qui di seguito, utilizzando per orientarvi, l’indice dei contributi che trovate qui:

Saluto di

Santo Darko Grillo | Direttore Generale INAPP

Apertura Lavori

Anna Grimaldi | Responsabile Struttura Inclusione Sociale INAPP

Angelo Moretti | Presidente ResInt

Angelo Righetti | Responsabile Scientifico del Progetto PFP

10.30-11.00

Le competenze socio-emotive nel quadro di percorsi scolastici incondizioni di fragilità

Paolo Raciti e Paloma Vivaldi | INAPP

11.00-11.15

La proposta INAPP Divalutazione Initinere 

Antonietta Maiorano | INAPP

11.15-11.30

Intervento di Antonio Damasco | Responsabile Nodo Territoriale di Torino del “Progetto PFP con budget educativi”

11.30-11.45

Intervento  di un docente di una Scuola Partner del “Progetto PFP con budget educativi”

A seguire DIBATTITO

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